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San Giovanni del Dosso

La Storia di San Giovanni del Dosso: Tra Acque, Terra e Nobiltà

San Giovanni del Dosso è un comune della provincia di Mantova la cui storia è profondamente legata alla sua peculiare geografia: un’area “rialzata” (il “dosso”) in una zona altrimenti bassa e soggetta alle esondazioni dei fiumi Po e Secchia. Questa caratteristica geomorfologica ha influenzato insediamenti, economia e vicende storiche.

Le Origini del Nome e del Territorio

Il nome “San Giovanni del Dosso” è altamente significativo:

  • “San Giovanni”: fa riferimento a San Giovanni Battista, il santo patrono, la cui devozione è legata alla presenza di una chiesa o a un’antica cappella.
  • “del Dosso”: indica una formazione territoriale sopraelevata, un’isola di terreno più alto rispetto all’ambiente circostante, che era un tempo dominato da paludi e aree alluvionali. Questi dossi erano spesso i primi luoghi a essere colonizzati perché più sicuri dalle inondazioni e più facili da bonificare.

Le prime tracce di insediamenti stabili nella zona risalgono a tempi remoti, forse già all’epoca romana, ma è nel Medioevo che il territorio inizia a delinearsi. La vicinanza al corso del fiume Secchia ha reso l’area strategica ma anche vulnerabile alle piene.

Il Medioevo e le Bonifiche

Nel corso del Medioevo, il territorio di San Giovanni del Dosso, come gran parte della bassa pianura mantovana, fu oggetto di opere di bonifica e di canalizzazione delle acque. Queste opere, spesso promosse da enti monastici o da grandi signori feudali, erano essenziali per rendere le terre coltivabili e per migliorare l’insalubrità dell’ambiente.

Si ipotizza che nel XIII secolo esistesse già un nucleo abitato più strutturato, anche se le attestazioni documentali sono frammentarie. La storia del borgo si intreccia con quella delle famiglie nobiliari locali e dei Gonzaga, che progressivamente estesero il loro controllo su tutta l’area mantovana.

Il Rinascimento e il Seicento: I Gonzaga e i Lusignani

Il periodo più significativo per San Giovanni del Dosso inizia nel XV e XVI secolo, quando il territorio divenne proprietà di importanti famiglie nobiliari legate ai Gonzaga.

Un ruolo cruciale fu giocato dalla famiglia Lusignani. Girolamo I Lusignani, Patrizio Veneto, acquistò il feudo di San Giovanni del Dosso e lo trasmise ai suoi discendenti. I Lusignani furono una famiglia di rilievo, il cui nome è legato a una delle più importanti dinastie del Mediterraneo orientale, quella che governò il Regno di Cipro e Gerusalemme. Sebbene il ramo di San Giovanni del Dosso non fosse direttamente legato ai sovrani, il prestigio del nome era notevole.

Nel 1624, per volontà di Don Antonio Maria Lusignani, venne fondato il Convento dei Padri Serviti (o Servi di Maria), con annessa la Chiesa. Questo convento divenne un importante centro religioso e culturale per la comunità, contribuendo allo sviluppo urbanistico e spirituale del borgo. La chiesa conserva ancora un pregevole altare maggiore di marmi policromi e alcune tele di buon valore artistico.

L’Età Moderna e Contemporanea

Con il declino e la caduta del Ducato di Mantova nel 1707, San Giovanni del Dosso, come il resto del Mantovano, passò sotto il dominio austriaco. Questo periodo vide un ulteriore sviluppo delle infrastrutture rurali e delle vie di comunicazione.

L’attività principale di San Giovanni del Dosso è sempre stata l’agricoltura. La fertilità del terreno, resa possibile dalle antiche bonifiche, ha favorito la coltivazione di cereali, foraggi e altre colture tipiche della pianura padana.

Nel corso del XX secolo, il comune ha mantenuto la sua identità rurale, con un’economia basata principalmente sul settore primario. Negli ultimi decenni, ha cercato di valorizzare il proprio patrimonio storico e naturalistico, promuovendo il turismo rurale e la riscoperta delle tradizioni locali.

Oggi, San Giovanni del Dosso si presenta come un tranquillo centro agricolo, custode della memoria delle sue bonifiche e delle famiglie nobiliari che ne hanno plasmato la storia, con il campanile della sua chiesa a dominare il paesaggio della bassa mantovana.