Sabbioneta
Sabbioneta, in provincia di Mantova, è un gioiello del Rinascimento italiano, universalmente riconosciuta come “città ideale” e Patrimonio dell’Umanità UNESCO insieme a Mantova dal 2008. La sua storia è indissolubilmente legata alla figura di Vespasiano Gonzaga Colonna, che la concepì e la realizzò nel XVI secolo.
Le Origini e il Contesto Ante-Vespasiano
Sebbene Sabbioneta sia celebre per la sua rifondazione rinascimentale, l’area era abitata ben prima dell’intervento di Vespasiano. Una lapide datata 591 d.C. menziona un Oppidum, indicando l’esistenza di un piccolo agglomerato urbano fortificato. La posizione tra il Po e l’Oglio, in un’area di confine e di vie di comunicazione fluviali, ne faceva un luogo strategicamente rilevante.
Nel corso del Medioevo, la zona fu soggetta a diversi domini, ma fu con l’ascesa della famiglia Gonzaga che il destino di Sabbioneta prese una piega decisiva.
Vespasiano Gonzaga Colonna e la Città Ideale
La vera e propria nascita di Sabbioneta come la conosciamo oggi è opera di Vespasiano Gonzaga Colonna (1531-1591). Figlio di Luigi Gonzaga “Rodomonte” e Isabella Colonna, Vespasiano ereditò un piccolo feudo e un’ambizione smisurata. Colto, militare e stratega, fu un principe rinascimentale a tutto tondo, affascinato dagli ideali classici e dalle teorie urbanistiche del tempo.
Il Progetto: A partire dalla metà del XVI secolo (dal 1556 al 1589), Vespasiano dedicò la sua vita alla costruzione di Sabbioneta. Il suo intento era creare una “città ideale”, un modello di perfezione urbanistica, estetica e funzionale. Questo concetto, molto in voga nel Rinascimento, prevedeva una città ordinata, simmetrica, con ampi spazi e edifici che riflettevano armonia e proporzione. Sabbioneta rappresenta una delle realizzazioni più complete e significative di questo ideale.
Le Fasi di Costruzione: Gli interventi si svilupparono in tre fasi principali:
- Mura e Fortificazioni (1554-1590 circa): Vespasiano avviò la costruzione di una imponente cinta muraria esagonale a forma di stella, tipica delle fortificazioni alla moderna. Questa fu realizzata recuperando materiale dal preesistente castello e prevedeva sei bastioni (San Nicola, Santa Maria, San Giorgio, Sant’Elmo, San Francesco, San Giovanni) e diverse porte, tra cui Porta Vittoria e Porta Imperiale. Le mura erano concepite non solo per la difesa, ma anche come elemento ordinatore del tessuto urbano.
- Impianto Urbanistico e Edifici Pubblici: All’interno delle mura, Vespasiano impostò un reticolo urbanistico ortogonale, con strade ampie e rettilinee, una novità per l’epoca. Al centro della città fu creata la Piazza Ducale, il cuore pulsante della vita pubblica. Qui furono eretti i principali edifici:
- Palazzo Ducale (1570): Residenza e sede di rappresentanza del Duca, con soffitti lignei intarsiati e la celebre Galleria degli Antenati.
- Palazzo del Giardino (1577-1578): Residenza privata e luogo di piacere del Duca, un “casino” dalla semplicità esterna che contrastava con la sontuosità delle sale interne, riccamente decorate con stucchi e affreschi mitologici e storici. Era collegato al Palazzo Ducale tramite il “Corridor Grande” e la Galleria degli Antichi (1584), concepita per esporre la vasta collezione di statue romane di Vespasiano.
- Teatro all’Antica (o Teatro Olimpico, 1588-1590): Progettato da Vincenzo Scamozzi, fu il primo edificio teatrale dell’epoca moderna costruito appositamente per tale funzione. Un capolavoro di architettura scenica.
- Architettura Religiosa: Vespasiano si occupò anche degli edifici religiosi:
- Chiesa della Beata Vergine Incoronata (1586-1588): Progettata come tempio privato e mausoleo del Duca, con pianta ottagonale e un suggestivo gioco prospettico dipinto sulla cupola. Qui è sepolto Vespasiano.
- Chiesa Parrocchiale dell’Assunta (1580): La principale chiesa del borgo.
L’Importanza della Comunità Ebraica: Sabbioneta fu un centro di tolleranza religiosa. La comunità ebraica fiorì nel XVI secolo, fondando un’importante tipografia (dal 1567, con Tobias Foa) che pubblicava libri religiosi e giuridici diffusi in tutta Europa. La Sinagoga, ricostruita nell’Ottocento, testimonia questa convivenza pacifica e la prosperità ebraica.
Riconoscimenti: Per i suoi meriti e la sua visione, Vespasiano fu nominato Marchese nel 1565 e Duca di Sabbioneta nel 1577 dall’imperatore Massimiliano II. Nel 1585 ricevette il prestigioso Ordine cavalleresco del Toson d’Oro dal re Filippo II di Spagna.
Il Declino Post-Vespasiano
Dopo la morte di Vespasiano nel 1591, Sabbioneta non conobbe più un periodo di tale splendore. I suoi successori non ebbero la stessa visione e le risorse per mantenere l’imponente progetto. La città perse gradualmente la sua centralità, le collezioni d’arte furono disperse e molti edifici subirono rimaneggiamenti o caddero in disuso.
Nel XVII e XVIII secolo, Sabbioneta seguì le sorti del Ducato di Mantova, passando sotto il dominio austriaco dopo l’estinzione del ramo principale dei Gonzaga nel 1707. Le fortificazioni, simbolo della sua grandezza, furono in parte smantellate o modificate nel corso dei secoli. Ad esempio, il castello medievale fu demolito nel 1794.
L’Età Contemporanea e il Riconoscimento UNESCO
Nel corso del XX secolo, è cresciuta la consapevolezza del valore storico e artistico di Sabbioneta. Sono stati avviati importanti lavori di restauro e valorizzazione per recuperare i monumenti e le strutture volute da Vespasiano.
Oggi, Sabbioneta è un centro turistico e culturale di primaria importanza. Oltre ai suoi monumenti principali (Palazzo Ducale, Palazzo del Giardino, Teatro all’Antica, Chiesa dell’Incoronata, Mura), è possibile visitare la Sinagoga e passeggiare lungo gli arginelli circondariali, un sistema di rilevati artificiali che cinge la città e parte del territorio circostante, un’opera idraulica e paesaggistica di Vespasiano Gonzaga.
Nel 2008, il riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità UNESCO ha sancito l’eccezionale valore universale di Sabbioneta, considerata un esempio unico e intatto di città ideale del Rinascimento, che testimonia la perfetta fusione tra la visione teorica e la realizzazione pratica di un progetto urbanistico e architettonico rivoluzionario. Sabbioneta continua ad affascinare studiosi e visitatori come “la piccola Atene”, un luogo dove il sogno di un principe divenne pietra e forma.