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Roverbella

Roverbella è un comune strategico nella provincia di Mantova, situato al confine con il Veneto e attraversato da importanti vie di comunicazione. La sua storia è un mosaico di insediamenti antichi, influenze signorili e importanti eventi risorgimentali.

Origini del Nome e Insediamenti Pre-Romani

L’etimologia del nome “Roverbella” è stata oggetto di diverse interpretazioni. Una delle più accreditate la fa risalire a termini celtici come Rho-Heer-Beld, che significherebbero “incrocio di strade – militare – stanziamento”. Questa teoria suggerisce l’esistenza di accampamenti militari già a partire dal IV-III secolo a.C., data la posizione strategica del luogo. Un’altra ipotesi collega il nome al latino robur (rovere) e all’aggettivo “bella”, indicando la presenza di belle querce.

Le evidenze archeologiche confermano la presenza di popolazioni autoctone ben prima dell’arrivo dei Celti. La Via Postumia, un’antica via consolare romana, lambisce la parte nord-ovest del territorio, testimoniando l’importanza del luogo già in epoca romana come snodo viario.

Il Medioevo e l’Influenza dei Gonzaga

Il borgo con il nome attuale di “Roverbella” è documentato già nel 1182, in un contratto di affitto di terra. Nel 1310, Roverbella è annoverata tra i possedimenti di Corrado Gonzaga, segnando l’inizio del legame indissolubile con la potente famiglia mantovana.

I Gonzaga acquisirono numerose terre a Roverbella sul finire del XIII secolo e, poco dopo il 1473, fecero scavare la Molinella, un canale artificiale cruciale per l’irrigazione e lo sfruttamento della forza motrice per mulini e altre attività. Questo canale ha contribuito allo sviluppo economico del territorio.

Il Periodo delle Ville Nobiliari: “La Piccola Ducale”

Tra il XVIII e il XIX secolo, Roverbella conobbe un periodo di grande splendore, tanto da essere soprannominata “la piccola Ducale” per la fioritura di numerosi edifici signorili che ancora oggi fiancheggiano la via Custoza, la strada principale del capoluogo. Queste ville non erano solo residenze private, ma spesso divennero luoghi di incontri storici e quartier generali militari. Tra le più significative si ricordano:

  • Villa Custoza: Testimonianza dell’architettura nobiliare dell’epoca.
  • Villa Chauvenet: Un’elegante villa immersa nel verde, che nel 1866 ospitò il principe Umberto (futuro Umberto I di Savoia) di ritorno dalla disfatta di Custoza.
  • Villa Benati: Teatro di un celebre incontro nel 1848 tra Carlo Alberto di Savoia e Giuseppe Garibaldi. Qui avvenne il “rifiuto storico” di Carlo Alberto all’offerta di Garibaldi di combattere per il Regno Sabaudo, spingendo Garibaldi a formare i suoi leggendari Cacciatori delle Alpi.
  • Villa Gobio: Probabilmente edificata nel Rinascimento e ristrutturata a metà del XVIII secolo. Ha ospitato figure di spicco come l’imperatrice Elisabetta Cristina di Brunswick (moglie di Carlo VI d’Asburgo). Nel 1796 divenne quartier generale austriaco e, dopo la vittoriosa battaglia di Borghetto (30 maggio 1796), vi pernottò Napoleone Bonaparte. La villa fu poi donata al Comune nel 1867.

Accanto a queste ville, spicca il bel Palazzo Municipale del XVIII secolo e la Chiesa dell’Annunciazione della Beata Vergine Maria, realizzata nel 1758 in stile post-barocco, con significative tele al suo interno. Nella frazione di Canedole si trova anche La Palazzina, una villa classicheggiante, e la chiesa di Canedole, un gioiello di architettura romantica agreste.

Il Risorgimento e le Guerre d’Indipendenza

Roverbella è un nome che risuona nella storia del Risorgimento italiano. La sua posizione strategica, vicina a Mantova (una delle città del Quadrilatero austriaco), la rese teatro di importanti eventi durante le Guerre d’Indipendenza:

  • 1848: Oltre all’incontro di Villa Benati, il territorio fu interessato da movimenti di truppe e schermaglie.
  • 1866: La Seconda Guerra d’Indipendenza e in particolare la Battaglia di Custoza, sebbene si sia svolta nelle vicinanze, ebbe ripercussioni significative su Roverbella, come testimoniato dal soggiorno del principe Umberto.

L’Età Contemporanea

Nel corso del XX secolo, Roverbella ha continuato a svilupparsi, mantenendo la sua vocazione agricola, in particolare per la coltivazione di risaie e frutteti. L’apertura di infrastrutture come la ferrovia Mantova-Peschiera (attiva tra il 1934 e il 1967) e la vicinanza all’autostrada del Brennero e a diverse strade statali hanno consolidato la sua importanza come nodo di comunicazione.

Oggi Roverbella è un comune che valorizza il suo ricco patrimonio storico e architettonico, promuovendo percorsi culturali legati alle sue ville storiche e ai luoghi del Risorgimento. Il suo stemma, riconosciuto nel 1935, raffigura un leone d’oro accostato a un rovere, richiamando l’etimologia del nome e la robustezza della sua storia.