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Luigi I di Gonzaga

Luigi I Gonzaga, nato Ludovico (o Luigi Corradi da Gonzaga) a Mantova nel 1268 e morto nella stessa città il 18 gennaio 1360, è una figura di capitale importanza nella storia mantovana. È universalmente riconosciuto come il fondatore della dinastia dei Gonzaga, che avrebbe governato Mantova per quasi quattro secoli, trasformandola in uno dei più importanti centri culturali e politici del Rinascimento italiano.

Le origini e l’ascesa al potere:

Luigi I Gonzaga era figlio di Guido (o Corrado) Corradi da Gonzaga e di Estrambina, figlia di Strambino dei conti San Martino di Strambino. La sua famiglia, i Corradi, era una delle più potenti e ricche del contado mantovano, con vaste proprietà terriere. Fin da giovane, Luigi dimostrò notevoli abilità militari e diplomatiche, oltre a una spiccata ambizione.

Il suo nome compare per la prima volta in documenti nel 1312 e già nel 1313 fu nominato podestà di Modena da Rinaldo (Passerino) dei Bonacolsi, la famiglia che deteneva il potere a Mantova. Successivamente, ricoprì la carica di podestà a Mantova nel 1318 e a Parma nel 1319. Questo periodo di “servizio” sotto i Bonacolsi gli permise di conoscere dall’interno la politica mantovana e di tessere una fitta rete di alleanze.

Il punto di svolta nella sua vita e nella storia di Mantova avvenne nella notte del 16 agosto 1328. Con un colpo di stato ben orchestrato, Luigi I Gonzaga, insieme ai figli Filippo, Guido e Feltrino, si ribellò a Rinaldo Bonacolsi, detto Passerino, eliminandolo e prendendo il controllo della città. Sebbene formalmente fosse stato nominato “Capitano del Popolo” dieci giorni dopo la rivolta, il suo potere era de facto quello di un signore. L’appoggio di Cangrande della Scala, storico alleato di Passerino che cambiò schieramento all’ultimo momento (si parla di 300 cavalieri e 800 fanti a sostegno di Luigi), fu cruciale per il successo dell’impresa. La morte di Cangrande l’anno successivo liberò Luigi da una potenziale ingombrante tutela.

Il consolidamento del potere e la creazione del “Serraglio”:

Una volta al potere, Luigi I si dedicò al consolidamento della signoria. Fu nominato Vicario Imperiale del Sacro Romano Impero, un titolo che gli conferiva legittimità e autorità in nome dell’Imperatore. La sua lunga vita (morì a 92 anni) gli permise di gettare solide basi per il futuro della sua dinastia.

Tra le sue opere più significative, si annovera la realizzazione del Serraglio mantovano. Quest’opera, una complessa struttura difensiva che comprendeva canali, fossati e fortificazioni, aveva lo scopo di proteggere i confini occidentali del territorio mantovano, in particolare dalle mire delle potenze vicine come i Visconti di Milano e gli Estensi di Ferrara. Il Serraglio fu un’opera ingegneristica notevole per l’epoca, testimonianza della lungimiranza e della pragmaticità di Luigi.

Politica matrimoniale e discendenza:

Luigi I Gonzaga ebbe tre mogli, sfruttando strategicamente i matrimoni per tessere alleanze e rafforzare la posizione della sua famiglia:

  1. Richilda Ramberti (o Richelda/Richilde Ramberti) (1269-1319) di Ferrara, soprannominata “Brescianina”, sposata nel 1312. Da lei ebbe numerosi figli, tra cui:

    • Guido, che gli succederà come II Capitano del Popolo.
    • Feltrino, capostipite del ramo dei “Gonzaga di Novellara e Bagnolo”.
    • Filippino (morto nel 1356), condottiero.
  2. Caterina Malatesta (1275-?), figlia di Pandolfo I Malatesta. Da lei nacquero, tra gli altri:

    • Corrado (morto nel 1340), capostipite della linea dei “Nobili Gonzaga”, in seguito marchesi di Palazzolo.
  3. Ebbe anche un terzo matrimonio, la cui moglie non è sempre chiaramente identificata in tutte le fonti, ma è noto che i suoi matrimoni furono volti a mantenere alleanze con i potenti del tempo, come quello con Verde della Scala (1340) e quello con Caterina Visconti, nipote di Bernabò (1358).

Questa politica matrimoniale fu fondamentale per consolidare la posizione dei Gonzaga, garantendo legami con alcune delle più importanti famiglie nobiliari italiane.

Eredità e ruolo storico:

Luigi I Gonzaga è ricordato per aver posto le basi di quella che sarebbe diventata una delle più longeve e influenti signorie italiane. La sua abilità politica e militare gli permise di trasformare un colpo di stato in un dominio stabile e riconosciuto. Nonostante non sia associato a grandi opere artistiche o architettoniche come i suoi successori rinascimentali (il Palazzo Ducale, ad esempio, fu ampliato e arricchito dai Gonzaga successivi, ma le sue fondamenta risalgono al XIII secolo, prima del loro insediamento), la sua opera fu cruciale per la creazione dello “Stato gonzaghesco”. Morì a Mantova nel 1360 e fu sepolto nella Cattedrale di San Pietro, anche se il suo sarcofago venne distrutto nel Cinquecento.

La sua lungimiranza nel consolidare il potere, difendere i confini e assicurare la successione attraverso una oculata politica matrimoniale, permise ai Gonzaga di fiorire e di dare vita a una delle più celebrate corti del Rinascimento, che avrebbe ospitato artisti come Mantegna e Giulio Romano. Luigi I fu, in definitiva, il patriarca e il fondatore di un impero familiare che avrebbe lasciato un’impronta indelebile nella storia italiana ed europea.

Recensione