Castel Goffredo
Castel Goffredo, oggi “Città della Calza” per la sua fiorente industria, è un centro di grande interesse storico e culturale nella provincia di Mantova. La sua storia è un intreccio di vicende antiche, dominazioni diverse e un’evoluzione che ha plasmato il suo carattere distintivo.
Origini e Antichità:
Il territorio di Castel Goffredo vanta insediamenti sin dall’età del Bronzo. Successivamente, fu influenzato dalla colonizzazione etrusca, come testimoniato da ritrovamenti di utensili quotidiani. La presenza romana è attestata dal I secolo d.C. con il ritrovamento di are votive e una lapide sepolcrale. L’area rientrava nella centuriazione di Mantova, suggerendo una pianificazione urbanistica romana. Alcuni storici ipotizzano che il centro storico fosse diviso in dodici isolati con cardini e decumani, e che l’incrocio principale corrispondesse all’attuale Piazza Mazzini, dove si trovava il foro.
Una leggenda affascinante, ma probabilmente non storicamente provata, vuole che Virgilio, il celebre poeta latino, sia nato a Casalpoglio, una frazione di Castel Goffredo. È più probabile che la madre del poeta, Magia Polla, fosse originaria del luogo, vista la presenza di una lapide sepolcrale romana a lei dedicata.
Il Medioevo: Castellum Vifredi e i Conti Longhi:
La prima citazione documentata di Castel Goffredo, come “Castellum Vifredi”, risale all’8 luglio 1107. Tra il IX e il XII secolo, Castel Goffredo appartenne alla contea di Brescia e fu sotto il controllo dei Conti Longhi fino al 1190. In seguito, la città si diede lo statuto di libero comune. Tuttavia, a causa della sua posizione strategica di confine e delle continue minacce, nel 1337 scelse di porsi sotto la protezione di Mantova e dei Gonzaga, segnando l’inizio di un lungo e complesso rapporto con questa potente dinastia.
La Fortezza e le Mura:
Castel Goffredo fu un’importante città fortificata. Una prima cinta muraria risale al X-XI secolo. Con il dominio dei Gonzaga, a partire dal Quattrocento, le fortificazioni furono potenziate. Nel 1461 iniziò la costruzione di un secondo ordine di mura e del rivellino, un’opera difensiva attestata da uno splendido stemma marmoreo gonzaghesco. La Torre Civica, di origine medievale (XIII secolo), apparteneva alla prima cinta muraria e, con i suoi 27 metri, svetta ancora oggi su Piazza Mazzini, ospitando un orologio pubblico dal 1438. Il Torrazzo, di costruzione medievale, fu innalzato probabilmente nella seconda metà del XIV secolo come abitazione del vicario gonzaghesco.
Il Feudo Autonomo dei Gonzaga di Castel Goffredo:
Un capitolo fondamentale nella storia di Castel Goffredo è la creazione del feudo autonomo gonzaghesco nel 1444. Nel 1511, con Aloisio Gonzaga, ebbe origine il ramo cadetto dei Gonzaga di Castel Goffredo, che scelse la città come capitale dei suoi domini. Alla morte di Aloisio nel 1549, i suoi territori furono divisi tra i tre figli: Alfonso, Ferrante e Orazio.
La storia di questo ramo fu segnata da violenze e intrighi. Alfonso Gonzaga fu assassinato nel 1592 dal nipote Rodolfo, marchese di Castiglione. A sua volta, Rodolfo Gonzaga fu assassinato il 3 gennaio 1593 sulla porta principale della chiesa prepositurale di Sant’Erasmo, mentre si recava a messa. Con la sua morte ebbe fine il ramo cadetto dei Gonzaga di Castel Goffredo.
La Guerra di Successione di Mantova e il Sacco (1630):
Il XVII secolo fu un periodo difficile per Mantova e i suoi territori, compreso Castel Goffredo. La Guerra di successione di Mantova e del Monferrato culminò nel tristemente famoso Sacco di Mantova del 18 luglio 1630, ad opera dei lanzichenecchi imperiali. Sebbene Castel Goffredo non fu direttamente saccheggiata come la capitale, risentì delle devastazioni, delle requisizioni e della peste che i soldati portarono con sé. Questo evento segnò un punto di svolta negativo per il Ducato di Mantova.
Dalla Dominazione Austriaca all’Unità d’Italia:
Alla fine del Settecento, con l’estinzione della dinastia Gonzaga, Castel Goffredo passò sotto il dominio austriaco. Successivamente, subì le alternanze di potere tra francesi (con Napoleone) e austriaci. Solo nel 1866, con la Terza Guerra d’Indipendenza e l’annessione del Veneto, Castel Goffredo entrò a far parte del Regno d’Italia. Nel 1859, il territorio fu teatro di guerra della celebre Battaglia di Solferino e San Martino.
Sviluppo Economico e “Città della Calza”:
Tra il XIX e il XX secolo, Castel Goffredo conobbe un processo di industrializzazione che lo avrebbe trasformato radicalmente. La prima pietra di questa trasformazione fu posta nel 1925 con la fondazione del calzificio NO.E.MI. (sigla dei cognomi dei fondatori). Da allora, Castel Goffredo è diventata la “capitale della calza” a livello internazionale, con la presenza di numerose industrie di calzetteria maschile e soprattutto femminile. Questa specializzazione industriale ha portato a un notevole sviluppo economico e demografico. Nel 2002, Castel Goffredo ha acquisito il titolo di “Città”.
Patrimonio Artistico e Architettonico:
Castel Goffredo conserva un ricco patrimonio artistico e architettonico:
- Chiesa prepositurale di Sant’Erasmo: Un edificio sacro di grande importanza. Al suo interno, in una cappella, si trova un gruppo statuario in terracotta policroma del Compianto sul Cristo morto, che ricorda lo stile di Andrea Mantegna. La sacrestia conserva un vasto patrimonio tessile databile tra il XVI e il XIX secolo.
- Palazzo Gonzaga-Acerbi: Un edificio storico che ospita affreschi attribuiti a Giulio Romano e ai suoi allievi.
- Palazzo Municipale (o Loggia della Magnifica Comunità): Risalente al Trecento, con i suoi portici ospitava la “vicinia”, l’assemblea comunale.
- Corti coloniche: Numerose e ben conservate nella campagna circostante, testimoniano la vita rurale del passato, con case padronali, aie e torri colombaie.
Tradizioni di Castel Goffredo:
Le tradizioni di Castel Goffredo riflettono la sua storia, la sua cultura e la sua vocazione agricola e industriale:
- Carnevale di Castel Goffredo e Re Gnocco:
Istituito nel 1872, il Carnevale di Castel Goffredo è tra i più antichi d’Italia. La figura centrale è Re Gnocco, maschera tipica e simbolo della festa. Durante il Carnevale, la città si anima di sfilate di carri allegorici, maschere e festeggiamenti, richiamando l’antica tradizione dei carnevali storici lombardi.
- Sagra di Sant’Erasmo:
La festa patronale di Sant’Erasmo è un appuntamento annuale molto sentito, che si svolge in concomitanza con la festa religiosa. È un’occasione per la comunità per ritrovarsi e celebrare il proprio patrono, spesso accompagnata da eventi civili e gastronomici.
- Festa della Sagra della Pollastella:
Una tradizione legata alla cultura contadina, che celebra il pollo, un tempo animale da cortile fondamentale per l’economia familiare. Questa sagra offre l’opportunità di gustare piatti a base di pollo, spesso preparati secondo ricette tradizionali.
- Cultura Gastronomica:
La cucina di Castel Goffredo è tipica della tradizione mantovana, con piatti robusti e saporiti, spesso legati ai prodotti della terra e dell’allevamento suino. Tra le specialità:
- Tortelli di zucca: Un classico della cucina mantovana, con ripieno dolce e salato.
- Risotto alla pilota: Simbolo della gastronomia locale, a base di riso Vialone Nano e salamella.
- Salumi e insaccati: La tradizione della macellazione del maiale è molto forte, con produzione di salumi tipici.
- Grana Padano e Provolone Valpadana: Formaggi prodotti nella zona.
- Musei e Cultura:
- Museo Diffuso della Calza: Un percorso che illustra la storia e lo sviluppo dell’industria calzaturiera a Castel Goffredo, vera vocazione del territorio.
- Ecomuseo tra il Chiese, il Tartaro e l’Osone: Castel Goffredo è tra i comuni promotori di questo ecomuseo, che valorizza il patrimonio naturalistico e culturale dei fiumi della zona.
Castel Goffredo, quindi, è un esempio affascinante di come un comune possa mantenere vivo il proprio passato, dalla presenza romana alle dominazioni feudali, fino all’affermazione come centro industriale di eccellenza, celebrando le proprie radici attraverso le sue tradizioni e il suo ricco patrimonio.