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Castel d’Ario

Castel d’Ario, un comune nel cuore della provincia di Mantova, è un luogo intriso di storia e tradizioni che si fondono con il paesaggio della bassa pianura padana. La sua fama è legata non solo al suo imponente castello, ma anche a figure storiche e a usanze popolari uniche, come la celebre “Bigolada”.

Storia Approfondita di Castel d’Ario:

Le origini di Castel d’Ario risalgono a tempi antichi, e il suo nome stesso è oggetto di diverse interpretazioni. Una teoria, affascinante e popolare, vuole che derivi da “Castello di Ario” o “Dario”, un centurione romano che avrebbe fondato un primo insediamento. Questa suggestione fu anche suggerita dal celebre poeta Giosuè Carducci, che contribuì a dare al comune la sua denominazione attuale.

Il Castello di Castel d’Ario: Un Baluardo Medievale:

Il cuore storico di Castel d’Ario è senza dubbio il suo Castello, uno dei rari esempi di fortificazione medievale ancora ben conservata nella sua struttura. Si tratta di un complesso imponente, costituito da un’antica rocca e da una cinta muraria pentagonale irregolare intervallata da quattro torri, di cui una d’ingresso. Una quinta torre, isolata nell’angolo sud-ovest e anticamente chiamata “Torre delle Prigioni” (oggi nota come “Torre della Fame”), faceva parte del mastio interno.

La costruzione del castello si è sviluppata in diverse fasi:

  • Fine XI – Metà XII secolo: Risale a questo periodo la prima fase di costruzione, con la realizzazione della Torre della Fame.
  • Metà XII – Inizio XIII secolo: Vengono erette le mura basse attorno alla Rocca.
  • XIII secolo: Si definisce l’attuale perimetro murato del castello-recinto con le quattro torri, visibili ancora oggi con merlature guelfe.
  • Entro il 1377: Potenziamento e ampliamento delle strutture esistenti, con il sopralzo delle mura.

Il castello è stato un punto strategico cruciale nel corso dei secoli, baluardo per il controllo delle terre di confine per potenze come gli Scaligeri, i Bonacolsi e i Gonzaga. Al suo interno, adiacente alla porta d’ingresso, si trova il Palazzo Pretorio, un edificio trecentesco con pareti affrescate, oggi utilizzato come luogo di rappresentanza e sede della biblioteca comunale. La Torre delle Prigioni è tristemente famosa per aver ospitato prigionieri illustri, tra cui membri delle famiglie Pico della Mirandola e Bonacolsi.

Il Dominio dei Gonzaga e le Successive Vicende:

Dal 1328, Castel d’Ario fu gestito dai Gonzaga, pur rimanendo formalmente signoria feudale dei principi-vescovi di Trento dal 1082. Questa complessa situazione di “valvassori” si protrasse fino all’estinzione della dinastia Gonzaga nel 1707, quando il territorio tornò sotto il controllo trentino, staccandosi dal Ducato di Mantova. Castel d’Ario rimase sotto la giurisdizione trentina fino all’abolizione dei feudi imperiali. Successivamente, con le vicende napoleoniche e la Restaurazione, entrò a far parte del Lombardo-Veneto e, infine, nel 1861, fu annesso al Regno d’Italia.

Castel d’Ario e Tazio Nuvolari:

Un’altra figura di spicco legata a Castel d’Ario è Tazio Nuvolari (1892-1953), il leggendario pilota automobilistico e motociclistico di fama internazionale. La sua casa natale a Castel d’Ario è oggi un museo che ne celebra le gesta e la carriera.

Tradizioni Approfondite di Castel d’Ario:

Le tradizioni di Castel d’Ario sono profondamente radicate nella cultura popolare e nella gastronomia locale, spesso legate al ciclo agricolo e a eventi storici.

  1. La Bigolada: Un’Icona di Tradizione e Protesta:

    La Bigolada è la tradizione più celebre e caratteristica di Castel d’Ario, una festa popolare che si svolge annualmente il Mercoledì delle Ceneri. Il suo nome deriva dai “bigoi” (o “bigoli”), un tipo di spaghetti di grana grossa, serviti rigorosamente di magro, conditi con acciughe e tonno (i cosiddetti “bigoi con le sardèle”).

    L’origine di questa festa è affascinante e risale all’8 marzo 1848, alla vigilia della Prima Guerra d’Indipendenza. In quel periodo di fervore risorgimentale, per manifestare protesta anti-austriaca e anti-clericale, vennero distribuiti gratuitamente alla popolazione “polenta, aringhe, cospettoni e vino piccolo”. Inizialmente, quindi, la Bigolada nacque come un atto di protesta sociale e una distribuzione ai meno abbienti. Sospesa durante la Prima Guerra Mondiale, la festa è stata ripresa, perdendo la sua connotazione di protesta ma mantenendo il suo spirito festaiolo e comunitario.

    Oggi, la Bigolada è un evento di grande richiamo: enormi paioli vengono allestiti sulla pubblica piazza per la cottura dei bigoli, che vengono poi distribuiti gratuitamente alla folla. La Pro Loco di Castel d’Ario, che ne detiene la gestione dal 1969, si impegna a preservare la ricetta tipica e l’autenticità della manifestazione. Dal 2020, la Bigolada ha ottenuto il riconoscimento di “De.C.O.” (Denominazione Comunale d’Origine), a ulteriore conferma della sua importanza culturale e gastronomica.

  2. La Festa dell’Osso:

    A inizio dicembre, Castel d’Ario celebra la Festa dell’Osso, una tradizione legata alla macellazione del maiale, un tempo un evento privato che coinvolgeva intere famiglie contadine. Questa festa offre la degustazione di tutte le parti del maiale, valorizzando una consuetudine antica e l’arte della norcineria locale.

  3. Festa del Riso alla Pilota De.C.O.:

    Castel d’Ario è anche un centro importante per la coltivazione del riso, in particolare del Vialone Nano. La Festa del Riso alla Pilota De.C.O. celebra questa eccellenza gastronomica, con la preparazione del celebre risotto alla pilota, condito con salamelle. La festa si protrae per diversi weekend a maggio, offrendo degustazioni, musica e spettacoli. Il Museo del Riso, presente nel comune, permette di approfondire la conoscenza di questo cereale e degli antichi “piloti”, i maestri della sua lavorazione.

  4. Palio delle Contrade:

    Dal 1996, nel vallo del castello si svolge il Palio delle Contrade, una rievocazione storica che coinvolge oltre 200 figuranti in costume medievale. L’evento include il revival di antichi mestieri e giochi popolari che vedono sfidarsi le contrade di Torre, Piazza, Nivola e San Giuseppe. È un’occasione per rivivere il passato e rafforzare il senso di comunità.

  5. Fiera d’Agosto e Madonna Assunta:

    Il 15 agosto, in occasione della Madonna Assunta, si celebra la festa patronale, accompagnata da stand gastronomici (con specialità come il risotto alla pilota), gare di pesca e di cucina tra le contrade, musica da ballo e pesca di beneficenza.

  6. Tradizioni Culinarie:

    Oltre ai piatti legati alle feste, la gastronomia di Castel d’Ario riflette la ricca tradizione mantovana. Tra le specialità si possono trovare:

    • Risotto alla pilota: Piatto iconico del mantovano, a base di riso Vialone Nano e salamella di maiale.
    • Bigoli con le sardèle: Protagonisti della Bigolada, sono un piatto semplice ma gustoso.
    • Polenta: Spesso accompagnata da salumi o carni.
    • Salumi locali: La tradizione suina è molto forte nel mantovano, con produzioni di salamelle, salame stagionato e altre prelibatezze.
    • Grana mantovano: Un formaggio di lunga tradizione.

Castel d’Ario, quindi, non è solo un borgo con un castello suggestivo, ma un luogo dove la storia si intreccia con le usanze popolari, dando vita a un patrimonio culturale vivo e autentico, celebrato con entusiasmo dalla sua comunità.