Casalmoro

Casalmoro, piccolo comune in provincia di Mantova, vanta una storia ricca e complessa, profondamente legata alle vicende del territorio lombardo e alle dinamiche di potere delle diverse signorie che si sono alternate nel corso dei secoli.

Origini e Età Antica:

Il nome stesso di Casalmoro deriverrebbe dalla citazione “Casale Mauri” contenuta in un diploma imperiale del 1045 dell’imperatore Enrico III. Tuttavia, l’area ha radici ben più antiche. Scavi archeologici in località Vezzole hanno rivelato testimonianze della cultura neolitica e dell’età del Bronzo, con ritrovamenti unici, tra cui due sepolture risalenti al V-IV secolo a.C., una delle quali presentava un cranio trapanato con una tecnica raffinata, a dimostrazione di un avanzato livello della civiltà preistorica lungo il fiume Chiese.

Anche l’epoca romana ha lasciato il suo segno a Casalmoro, con l’esistenza di un ambiente di tipo termale in località Corobiolo e frammenti di affresco che indicano un elevato tenore di vita delle famiglie patrizie residenti nella zona. L’Alto Mantovano in età romana era un’area di confine e di incontro tra territori bresciani, mantovani e veronesi, rendendo talvolta incerta la definizione precisa dei confini.

Il Medioevo e le Lotte di Potere:

Il periodo medievale per Casalmoro fu caratterizzato da un’alternanza di domini e da aspre lotte. L’attuale denominazione di Casalmoro risale al 1192. La comunità fu direttamente coinvolta nelle contese tra Guelfi e Ghibellini, schierandosi a favore di questi ultimi. Per ritorsione, nel XIV secolo, Casalmoro fu saccheggiata e data alle fiamme dalla fazione guelfa di Asola.

A questo tormentato periodo di guerre e carestie risalgono la Rocca Militare, detta “Casotto”, originariamente delimitata da un fossato, e la costruzione del Castello (oggi conosciuto anche come “Corte Castello” o “Cascina Castello”), anch’esso circondato da un fossato, di cui rimane ampia memoria nella toponomastica locale.

Nel 1438, un trattato di pace tra i Visconti di Milano e i Gonzaga (alleati con la Serenissima Repubblica di Venezia) assegnò definitivamente il territorio ai marchesi di Mantova, segnando l’inizio del dominio gonzaghesco. In questo periodo, la seconda metà del XIV secolo, fu realizzata anche la Fossa Magna da Barnabò Visconti, un’importante opera idraulica che preleva le sue acque a nord-est di Carpenedolo e scorre attraverso Casalmoro e Acquafredda per raggiungere Asola.

Il Dominio Gonzaghesco e le Epidemie:

Sotto il dominio dei Gonzaga, Casalmoro visse periodi di relativa stabilità, ma non fu esente da difficoltà. Le “Historie del Mangini” testimoniano la pressione fiscale insopportabile, le distruzioni e le rapine causate dagli eventi bellici e lo scorrere delle soldatesche. Particolarmente rovinoso fu il passaggio delle truppe mercenarie francesi inviate dai Gonzaga nel 1509.

Le epidemie furono un’altra piaga, con una peste tristemente famosa che tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo decimò la popolazione.

Il Castello di Casalmoro, pur avendo radici più antiche, conobbe un ampliamento significativo nel 1934-1935 e fu dimora di figure importanti. Si ha notizia del suo possesso da parte di Alfonso Gonzaga, secondo marchese di Castel Goffredo, già dal 1541. Alcuni interventi architettonici nella “Cascina Castello” sono stati attribuiti all’architetto fiorentino Luca Fancelli (XV secolo), allievo del Brunelleschi e al servizio dei Gonzaga a Mantova.

Il Santuario della Madonna del Dosso:

Un elemento centrale della storia e della vita di Casalmoro è il Santuario della Madonna del Dosso, un punto di riferimento e un vincolo di coesione per la comunità. La sua storia affonda le radici in un miracolo antico e la festa del 21 novembre, che celebra la Presentazione di Maria al Tempio, è accompagnata da riti che si ripetono da secoli. L’attuale edificio risale al XVIII secolo.

Età Moderna e Contemporanea:

Con la fine del dominio gonzaghesco, Casalmoro ha continuato a evolversi, mantenendo un forte legame con la sua tradizione contadina, evidente nelle specialità gastronomiche locali come i salumi, gli agnolini, i tortelli di zucca e i risotti.

Oggi, il comune è anche un centro industriale, ma conserva ancora numerose tracce del suo passato rurale. La “Corte Castello”, ad esempio, è stata oggetto di recupero architettonico.

Punti di interesse principali:

  • Santuario della Madonna del Dosso: Costruito nel XVIII secolo, è un luogo di profonda fede e tradizione.
  • Torre Mangeri: Risalente al XV secolo.
  • Palazzo Zanini: Un altro edificio storico di interesse.
  • Cascina Castello (o Corte Castello): Un antico edificio con radici medievali, trasformato nel tempo e con possibili interventi attribuiti a Luca Fancelli.
  • Chiesa Parrocchiale di Santo Stefano Protomartire: Originariamente dedicata ai Santi Faustino e Giovita.

La storia di Casalmoro è un esempio di come piccoli centri abbiano contribuito a tessere la complessa trama del passato italiano, tra dominazioni, conflitti, resilienza della comunità e mantenimento delle proprie tradizioni.