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Canneto sull’Oglio

Canneto sull’Oglio, un comune della provincia di Mantova, è un centro ricco di storia, la cui identità è profondamente legata al suo fiume omonimo e a un passato che lo ha visto crocevia di influenze diverse, dal Bresciano al dominio Gonzaghesco, fino a sviluppare peculiari vocazioni economiche e culturali.

1. Dalle Origini Antiche all’Alto Medioevo

Il nome “Canneto” deriva dal latino cannetum, che indica un luogo ricco di canne palustri, testimoniando la natura acquitrinosa e la vicinanza al fiume Oglio fin dai tempi antichi. Sebbene le attestazioni dirette siano più recenti, la presenza umana nel territorio è attestata da ritrovamenti archeologici che suggeriscono insediamenti già in epoca romana.

Durante l’Alto Medioevo, come gran parte dell’Alto Mantovano, Canneto ricadde nell’orbita del potere Bresciano. Il suo territorio era strategicamente importante per il controllo delle vie d’acqua e delle terre di confine tra diversi potentati. È in questo periodo che probabilmente si sviluppò un primo nucleo abitativo fortificato.

2. Il Periodo Medievale: Contese e Passaggi di Dominio

L’XI secolo vide la costruzione del Castello di Canneto, noto anche come Castello di San Genesio, dal nome di una chiesetta intorno alla quale sorse il maniero. Questa roccaforte medievale, edificata con ciottoli, malta e laterizio, fu un baluardo difensivo di notevole importanza. La Torre Civica, che oggi domina Piazza Matteotti (l’antica Piazza Vittorio Emanuele II), è l’unico elemento integro rimasto dell’originario Torrione difensivo del castello, ospitando al suo interno l’orologio e una statua seicentesca della Madonna in gloria.

Nel XIV secolo, Canneto era una delle diciannove “quadre” in cui era diviso il territorio bresciano, includendo località limitrofe come Acquanegra e Casalromano. Questa appartenenza alla diocesi di Brescia si protrasse fino al 1787, ben oltre il suo passaggio sotto il dominio dei Gonzaga. Il castello fu più volte distrutto e ricostruito a causa delle continue contese territoriali.

Un documento storico del 1468 attesta a Canneto la celebrazione di uno dei Carnevali documentati più antichi d’Italia e d’Europa, la suggestiva rievocazione di “Messer Carnevale a la terra de Canedo”, che narra la storia di Messer Carnevale e Madonna Quaresima con cortei, canti e balli. Questa tradizione, riproposta ancora oggi, sottolinea la vivace vita sociale e culturale della comunità medievale.

3. L’Età Gonzaghesca e il Rinascimento (XV-XVIII secolo)

Un momento cruciale nella storia di Canneto fu il suo passaggio sotto il dominio gonzaghesco nel 1441. Nonostante l’influenza bresciana rimanesse forte a livello ecclesiastico, il comune entrò a far parte dello Stato dei Gonzaga, diventando un punto strategico nel loro sistema difensivo e amministrativo. La famiglia Gonzaga emanò specifici statuti per le terre sotto il loro dominio, inclusa Canneto, regolando la vita civile e criminale.

Anche se non fu una delle residenze principali dei Gonzaga, Canneto fu toccato dalle vicende della corte mantovana. Ad esempio, Mario Equicola, noto letterato e segretario di Isabella d’Este, inviò diverse lettere a Federico Gonzaga proprio da Canneto sull’Oglio nel 1514 e nel 1521, a testimonianza di una certa frequentazione e importanza del luogo.

Nel Settecento, gli Austriaci, subentrati ai Gonzaga nel dominio, operarono il completo abbattimento di ciò che rimaneva del castello di Canneto, lasciando solo la già menzionata Torre Civica.

4. Il XIX e XX Secolo: L’Industrializzazione e Nuove Vocazioni

Il XIX secolo segnò un periodo di importanti trasformazioni. Nel 1862, il comune assunse ufficialmente la denominazione attuale di “Canneto sull’Oglio”, che lo distingue da altri luoghi omonimi e ne sottolinea il legame indissolubile con il fiume.

Fu in questo periodo che Canneto iniziò a sviluppare nuove vocazioni economiche. Già nel XVIII secolo e poi con vigore nel XIX, il vivaismo divenne una delle attività principali, trasformando il paesaggio con ampie coltivazioni di piante a foglia larga. Oggi, il “Distretto Vivaistico Cannetese” è uno dei più importanti in Italia per la produzione di piante ornamentali.

Un’altra peculiarità del XX secolo fu lo sviluppo dell’industria dei giocattoli. Canneto divenne un centro importante per la produzione di bambole e giocattoli tradizionali, con aziende come la celebre Furga, fondata nel 1920. Questa industria fiorì per decenni, dando impiego a molte persone e diventando un simbolo del paese. La crisi degli anni ’70 per il giocattolo tradizionale segnò il declino di queste aziende, con la chiusura definitiva della Furga nel 1992. Il Museo Civico di Canneto sull’Oglio oggi accoglie la Collezione del giocattolo Giulio Superti Furga, preservando la memoria di questa importante tradizione.

Un’interessante curiosità legata a questo periodo è la presenza di Hermann Einstein, padre del celebre scienziato Albert Einstein, che tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo gestì i mulini locali e l’impianto per la produzione di energia elettrica, contribuendo all’illuminazione pubblica del paese.

5. Canneto sull’Oglio Oggi

Oggi, Canneto sull’Oglio è un comune che guarda al futuro mantenendo un forte legame con le sue radici. La sua economia è ancora trainata dal settore vivaistico e agricolo. Il Museo Civico, insieme all’Ecomuseo Valli Oglio Chiese, testimonia la ricchezza del patrimonio locale, non solo industriale ma anche naturalistico e culturale.

La Chiesa Parrocchiale di Sant’Antonio Abate, eretta nel 1390 e trasformata nel ‘700, conserva nel suo campanile resti di affreschi trecenteschi. Il centro storico, con la sua piazza principale e la Torre Civica, evoca ancora il passato medievale.

Canneto sull’Oglio rappresenta un esempio di come un piccolo centro possa avere una storia complessa e sfaccettata, influenzata da grandi eventi storici ma anche plasmata da tradizioni locali e da una notevole capacità di innovazione economica.