Borgo Mantovano
Storia Approfondita di Borgo Mantovano
Borgo Mantovano è un comune di recente costituzione, nato il 1° gennaio 2018 dalla fusione dei precedenti comuni di Pieve di Coriano, Revere e Villa Poma. La sua storia, quindi, è la somma e l’intreccio delle vicende di questi tre nuclei abitati, ciascuno con le proprie peculiarità e il proprio patrimonio storico, artistico e culturale. La fusione è stata un’iniziativa volta a ottimizzare la gestione amministrativa e a valorizzare un territorio coeso per tradizione e vicinanza geografica.
Il territorio di Borgo Mantovano si estende nella Bassa Mantovana, un’area caratterizzata dalla presenza del fiume Po e da un paesaggio prevalentemente agricolo, frutto di secoli di bonifiche e interventi idraulici.
1. Revere: La Perla della Bassa (L’Antica “Ripa Vevera”)
Revere è indubbiamente il centro storicamente più significativo dei tre ex comuni. La sua posizione strategica, sull’ansa del Po, lo ha reso un punto cruciale per i commerci e la difesa fin dall’antichità.
- Origini Romane e Medievali: Revere ha origini antiche, probabilmente romane (il nome deriverebbe da “Ripa Vevera”, la riva del fiume Vevera, un antico corso d’acqua). Nel Medioevo, la sua importanza crebbe grazie alla navigazione fluviale. Fu un possedimento dei Canossa e poi dei Bonacolsi, prima di passare ai Gonzaga.
- Il Dominio Gonzaga e il Palazzo Ducale: Il periodo gonzaghesco segna il culmine della sua importanza. I Gonzaga fecero di Revere un vero e proprio borgo franco e ducale, un’importante residenza e un centro amministrativo e fiscale. Il simbolo di questo splendore è il Palazzo Ducale, un imponente edificio fortificato costruito a partire dal 1335 per volere di Ludovico I Gonzaga, e successivamente ampliato da Francesco I Gonzaga (con attribuzione a Bartolino da Novara per la progettazione del castello). Questo palazzo non era solo una residenza, ma una fortezza e un centro di potere da cui i Gonzaga controllavano i traffici sul Po e le terre circostanti. Ospitava uffici amministrativi, magazzini, e aveva una funzione difensiva.
- La Sala del Torneo: All’interno del Palazzo Ducale si trova la celebre “Sala del Torneo”, con affreschi che raffigurano scene cavalleresche e tornei, testimonianza della vita di corte.
- Il Ponte di Barche (storico): Fino al 1957, Revere era collegata all’altra sponda del Po tramite un caratteristico ponte di barche, elemento vitale per i collegamenti e il commercio, la cui storia risale a tempi antichi.
- Declino e Ripresa: Con la fine della dinastia Gonzaga e il progressivo disuso della navigazione fluviale come principale via di comunicazione, Revere perse parte della sua importanza strategica. Tuttavia, il suo patrimonio architettonico e storico è stato valorizzato, e oggi il Palazzo Ducale è sede del Museo del Po, un centro civico e ospita eventi culturali.
2. Pieve di Coriano: Un Centro di Fede e Bonifica
Pieve di Coriano deve il suo nome alla presenza di un’antica “pieve”, una chiesa matrice con giurisdizione su un vasto territorio, segno della sua importanza religiosa e civile nel Medioevo. Il suffisso “Coriano” potrebbe derivare da un nome di persona romano o da una caratteristica del terreno.
- Pieve Medievale: Il fulcro storico di Pieve di Coriano è la sua Chiesa della Natività della Beata Vergine Maria, che è stata per secoli il centro della vita religiosa e sociale delle comunità circostanti. La sua fondazione risale all’alto Medioevo, anche se l’edificio attuale ha subito numerose modifiche e ricostruzioni nel corso dei secoli. La presenza di una pieve indica un territorio agricolo organizzato e popolato fin da epoche remote.
- Territorio Agricolo: La storia di Pieve di Coriano è strettamente legata all’agricoltura e alle opere di bonifica. Il suo territorio, come quello della Bassa Mantovana, ha richiesto costanti interventi per essere reso produttivo, trasformando le aree paludose in fertili campagne.
3. Villa Poma: Tra Villa Signorile e Comunità Agricola
Villa Poma, il cui nome evoca una proprietà fondiaria o una “villa” (nel senso di possedimento rurale), si sviluppò probabilmente attorno a una grande tenuta agricola o a una residenza signorile, che diede poi il nome al borgo.
- Sviluppo Agricolo: Anche Villa Poma ha una storia legata all’agricoltura e alla vita rurale. I secoli hanno visto l’insediamento di famiglie di proprietari terrieri e lo sviluppo di comunità dedite alla coltivazione.
- Villa Poma e la Famiglia Poma: Il nome “Poma” si lega a una famiglia di proprietari terrieri che ebbero un ruolo nello sviluppo locale. Il paese è caratterizzato da una tipologia di architettura rurale e da una vita sociale che ruotava attorno alla parrocchia e alle attività agricole.
- Il XX Secolo: Nel Novecento, come gli altri centri della Bassa Mantovana, ha conosciuto fenomeni di emigrazione e successive trasformazioni economiche e sociali, con lo sviluppo di piccole imprese e servizi.
Borgo Mantovano Oggi:
La fusione ha creato un comune con circa 5.000 abitanti, che cerca di valorizzare le proprie radici storiche e le specificità di ciascun ex comune. L’obiettivo è creare una nuova identità, mantenendo al contempo viva la memoria delle tradizioni locali di Pieve di Coriano, Revere e Villa Poma, tutte profondamente legate al paesaggio fluviale del Po e alla cultura contadina. Il turismo culturale, legato soprattutto al Palazzo Ducale di Revere e alla storia del Po, rappresenta una risorsa importante per il futuro di Borgo Mantovano.
Storia Approfondita di Mantova
Mantova, città d’arte e patrimonio dell’UNESCO, vanta una storia millenaria che affonda le radici nella preistoria e si sviluppa attraverso epoche di grande splendore, soprattutto sotto la dinastia dei Gonzaga. La sua posizione su un’isola naturale, circondata da laghi formati dal fiume Mincio, ha determinato la sua fortuna strategica e la sua bellezza paesaggistica.
1. Le Origini e l’Età Romana:
- Origini Etrusche/Celtiche: Le prime tracce di insediamenti umani risalgono all’età del Bronzo. La leggenda attribuisce la fondazione a Ocnus, figlio del fiume Tevere e della Manto etrusca, da cui deriverebbe il nome “Mantua”. È probabile che Mantova fosse un insediamento etrusco (VI-V secolo a.C.), forse un avamposto commerciale o militare, situato in una zona umida e strategica. Successivamente, la regione fu abitata dai Galli Cenomani.
- Mantova Romana: Nel 214 a.C., Mantova entrò nell’orbita romana. Fu colonizzata e divenne un municipium. La sua importanza crebbe come centro agricolo e nodo di comunicazione. Il periodo romano è celebre soprattutto per aver dato i natali a Publio Virgilio Marone (70-19 a.C.), il grande poeta dell’Eneide e delle Georgiche, che dedicò alla sua terra natale versi immortali, lamentando la confisca delle sue terre da parte di Augusto.
2. Il Medioevo: Tra Invasioni e Comuni:
- Età Barbarica e Dominazione Longobarda: Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, Mantova subì le invasioni barbariche (Goti, Bizantini, Longobardi). Sotto i Longobardi (VI-VIII secolo) fu un importante ducato.
- Conti e Feudatari: In epoca carolingia, Mantova divenne sede di una contea. Nel X secolo, il potere passò nelle mani della dinastia dei Canossa, con Matilde di Canossa che ebbe un ruolo centrale nella lotta per le Investiture e nel rafforzamento del potere temporale della Chiesa.
- Libero Comune (XII-XIII sec.): Nel XII secolo, Mantova si affermò come libero comune, caratterizzato da un’intensa vita politica e sociale. Fu un periodo di grandi opere pubbliche, tra cui la costruzione di mura e palazzi civici. Le lotte tra fazioni guelfe e ghibelline furono intense, culminando nell’affermazione delle prime signorie locali.
3. La Signoria dei Gonzaga: Il Secolo d’Oro (1328-1707):
La storia di Mantova è indissolubilmente legata alla dinastia dei Gonzaga, che governarono la città per quasi quattro secoli, trasformandola in una delle corti più raffinate e influenti d’Europa.
- Luigi I Gonzaga (1328): Il 16 agosto 1328, Luigi Gonzaga prese il potere con un colpo di stato, spodestando i Bonacolsi, e inaugurò il dominio gonzaghesco.
- Marchesato (1433) e Ducato (1530): I Gonzaga consolidarono il loro potere, ottenendo il titolo di Marchesi nel 1433 da Sigismondo di Lussemburgo e, nel 1530, quello di Duchi da Carlo V.
- Mecenatismo e Rinascimento: I Gonzaga furono straordinari mecenati delle arti e della cultura. Attirarono a Mantova artisti del calibro di:
- Andrea Mantegna: La sua “Camera degli Sposi” nel Castello di San Giorgio è un capolavoro del Rinascimento.
- Leon Battista Alberti: Progettò la Basilica di Sant’Andrea e la Chiesa di San Sebastiano, opere rivoluzionarie.
- Giulio Romano: Allievo di Raffaello, fu architetto e pittore di corte, realizzando l’iconico Palazzo Te.
- Pisanello, Tiziano, Rubens: Furono tutti legati alla corte gonzaghesca, contribuendo a creare un patrimonio artistico di inestimabile valore.
- Musica e Teatro: La corte di Mantova fu anche un centro musicale di primaria importanza. Qui fu rappresentata la prima opera lirica della storia, l’Orfeo di Claudio Monteverdi, nel 1607.
- Declino e Saccheggio (1630): Il XVII secolo vide un graduale declino. La Guerra di Successione di Mantova (1628-1631) culminò nel tragico Sacco di Mantova del 1630 da parte delle truppe imperiali. Questo evento devastante svuotò la città di gran parte delle sue ricchezze e opere d’arte, segnando la fine del suo periodo d’oro.
- Fine del Dominio Gonzaga (1707): La linea principale dei Gonzaga si estinse nel 1707, e Mantova passò sotto il dominio degli Asburgo d’Austria, ponendo fine a quasi quattro secoli di governo gonzaghesco.
4. Il Periodo Austriaco e Napoleonico:
- Dominazione Austriaca (1707-1797): Sotto gli Asburgo, Mantova conobbe un periodo di riorganizzazione amministrativa e di modernizzazione. Furono realizzate opere pubbliche e promosse riforme illuministe.
- Periodo Napoleonico (1797-1814): Con l’arrivo di Napoleone, Mantova divenne un centro strategico delle guerre napoleoniche. Fu assediata e conquistata dai francesi, che ne fecero un capoluogo di dipartimento e poi parte del Regno d’Italia napoleonico. Questo periodo vide anche la soppressione di ordini religiosi e la dispersione di beni ecclesiastici.
5. Il Risorgimento e l’Unità d’Italia:
- La Fortezza del Quadrilatero: Dopo la caduta di Napoleone, Mantova tornò sotto il controllo austriaco (Regno Lombardo-Veneto) e divenne una delle quattro fortezze del “Quadrilatero” (insieme a Peschiera, Verona e Legnago), baluardo strategico austriaco.
- Martiri di Belfiore: Mantova fu un focolaio di sentimenti risorgimentali. Tra il 1851 e il 1855, si verificò l’episodio tragico dei Martiri di Belfiore, un gruppo di patrioti impiccati dagli austriaci per la loro opposizione al dominio straniero, un simbolo del sacrificio per l’Unità d’Italia.
- Annessione al Regno d’Italia (1866): Mantova fu l’ultima città del Veneto e del Mantovano a essere annessa al Regno d’Italia, solo nel 1866, dopo la Terza Guerra d’Indipendenza e la sconfitta austriaca.
6. Il XX Secolo e Oggi:
- Sviluppo Industriale e Agricolo: Il XX secolo ha visto Mantova svilupparsi come centro agricolo (importante per il riso, i cereali, l’allevamento) e, in misura minore, industriale. Le bonifiche idrauliche hanno continuato a modellare il territorio.
- Città d’Arte e Turismo: Oggi Mantova è riconosciuta come una delle principali città d’arte italiane. Nel 2008, il suo centro storico e la vicina Sabbioneta sono stati inclusi nella lista del Patrimonio dell’Umanità UNESCO per il loro eccezionale valore artistico e urbanistico, in particolare per l’eredità lasciata dai Gonzaga.
- Cultura e Eventi: Mantova è un centro culturale vivace, ospitando eventi di richiamo internazionale come il Festivaletteratura, che attira scrittori e lettori da tutto il mondo.
La storia di Mantova è un viaggio attraverso millenni di trasformazioni, una testimonianza del genio umano, delle lotte di potere e della straordinaria capacità di una dinastia di lasciare un’impronta indelebile sulla città e sull’arte mondiale.