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San Giorgio Bigarello

La Storia di San Giorgio Bigarello: Un Intreccio di Antichità e Trasformazioni

San Giorgio Bigarello è un comune della provincia di Mantova, nato dalla fusione dei comuni di San Giorgio di Mantova e Bigarello nel 2019. La sua storia è un interessante intreccio di insediamenti antichi, influenze monastiche e signorili, e trasformazioni territoriali legate alla sua posizione strategica.

Le Origini: San Giorgio di Mantova

Le radici di San Giorgio affondano in tempi molto antichi, presumibilmente già in epoca romana. La sua vicinanza a Mantova (la distanza dal centro città è di soli 3 km) ne ha sempre fatto un’area di vitale importanza per la difesa e lo sviluppo della capitale gonzaghesca.

  • Il Ponte di San Giorgio: Un elemento cruciale nella storia di San Giorgio di Mantova è l’esistenza di un ponte, menzionato già nel 1199, che collegava la città alla terraferma orientale. Questo ponte, strategico per i commerci e i movimenti militari, ha subito nel tempo numerose modifiche e ricostruzioni. Il suo controllo era fondamentale per l’accesso a Mantova.
  • Il Castello di San Giorgio: Il ponte era difeso da un imponente Castello di San Giorgio, la cui costruzione iniziò presumibilmente tra il XII e il XIII secolo. Questo castello, che si trovava nell’area dove oggi sorge il Palazzo Ducale di Mantova (che lo inglobò), fu un baluardo difensivo cruciale e la residenza dei signori di Mantova prima della costruzione del più celebre Castello di San Giorgio (parte del complesso ducale). La struttura, poi modificata e ingrandita, divenne parte integrante della corte gonzaghesca, con il celebre ciclo di affreschi della “Camera Picta” del Mantegna.
  • Chiesa di San Giorgio: La presenza di una chiesa dedicata a San Giorgio testimonia l’antichità dell’insediamento. Questa chiesa, la cui storia è legata a quella del castello e del borgo, ha subito nel tempo vari rifacimenti.

Le Origini: Bigarello

Bigarello, sebbene meno centrale rispetto a Mantova, ha anch’esso una storia che risale all’Alto Medioevo. Il nome potrebbe derivare da biga, un carro a due ruote, o da bicarella, una piccola barca, indicando forse la presenza di vie d’acqua e commerci fluviali.

  • Influenza Monastica: L’area di Bigarello era probabilmente legata a possedimenti monastici. Molti terreni della zona rientravano nelle proprietà di abbazie e conventi, che svolsero un ruolo fondamentale nella bonifica e nella messa a coltura delle terre.
  • Agricoltura: Il territorio di Bigarello, caratterizzato da terreni fertili e dalla vicinanza a corsi d’acqua (come il Mincio), ha sempre avuto una forte vocazione agricola. Lo sviluppo delle comunità rurali fu strettamente legato alle attività agricole e all’allevamento.

Il Periodo Gonzaga e l’Età Moderna

Con l’affermazione della signoria dei Gonzaga, sia San Giorgio che Bigarello divennero parte integrante del Ducato di Mantova. San Giorgio, in particolare, continuò a essere un avamposto strategico e un’area di grande interesse per la famiglia dominante, che vi possedeva numerose terre e ville di delizia. Le grandi corti agricole tipiche del mantovano sono un’eredità di questo periodo.

Nel XVIII secolo, con la caduta dei Gonzaga e l’annessione al dominio austriaco, il territorio seguì le sorti del Lombardo-Veneto. Questo periodo vide un ulteriore sviluppo delle infrastrutture viarie e idrauliche.

Il Risorgimento e le Guerre d’Indipendenza

La posizione di San Giorgio, immediatamente a est della fortezza di Mantova (uno dei pilastri del Quadrilatero austriaco), la rese teatro di importanti eventi militari durante le Guerre d’Indipendenza.

  • Battaglie e Schermaglie: Il territorio fu attraversato da truppe e fu teatro di scontri, in particolare nel 1848 e nel 1866. La vicinanza al campo di battaglia di Custoza (1866) e la funzione di avamposto per Mantova resero l’area cruciale per le operazioni militari.

L’Età Contemporanea: Fusione e Identità

Nel corso del XX secolo, San Giorgio di Mantova e Bigarello hanno mantenuto le loro peculiarità, pur condividendo una comune identità mantovana e una vocazione prevalentemente agricola. Entrambi i comuni hanno visto uno sviluppo residenziale e produttivo, data la vicinanza a Mantova e alle principali vie di comunicazione.

La fusione dei due comuni nel 2019, che ha dato vita a San Giorgio Bigarello, è stata motivata dalla volontà di ottimizzare i servizi, creare una maggiore massa critica e valorizzare un territorio con caratteristiche simili ma storie distinte. Il nuovo comune unisce le tradizioni e i patrimoni di entrambi i centri, proiettandosi nel futuro con una nuova identità.

Oggi, San Giorgio Bigarello si presenta come un territorio che coniuga la tranquillità della campagna con la vicinanza ai servizi urbani. Conserva tracce della sua lunga storia nelle sue chiese, nelle corti agricole e nel paesaggio plasmato dalle opere umane.